sabato 10 aprile 2010

Riflessioni di uno scettico - parte 5


Lasciai la casa della Dama del Lago con la mente piena di idee confuse e di domande insistenti. Chi era realmente la donna che mi aveva accolto? Era stata realmente testimone di tutti gli avvenimenti che mi aveva raccontato? Ed era lei stessa dotata di sovrumani poteri? O era semplicemente una straordinaria narratrice che aveva colto l’occasione per raccontare a me – e per mio tramite a voi – le sue storie?
A ben vedere il gatto magico non aveva dato prova di grandi poteri. Il lupo se n’era stato sulle sue a guardarmi per tutto il tempo, né più né meno di qualsiasi cane che si ritrova un estraneo in casa e lo tiene d’occhio con l’aria di chi sta pensando “manca di rispetto alla mia padrona e ti salto alla gola”.
L’unica cosa realmente straordinaria erano i dolci e le tisane. Un po’ poco per considerare la Dama del Lago un’autentica strega. Persino il fatto che avesse indovinato il mio pensiero entrando nella casa poteva sicuramente essere spiegato in vari modi. Non ultimo, che avesse visto il mio sguardo incuriosito quando avevo notato la bambina correre via.
Ecco, la bambina era l’unica cosa realmente strana in quella casa. Di solito i bambini reagiscono in modo diverso quando arriva un estraneo. Magari si allontanano i primi momenti e poi se ne stanno in disparte a studiarvi per decidere se gli piacete o meno. Alla fine però, potete starne certi, sono vinti dalla curiosità e vengono a ronzare sempre più vicini cercando di attirare la vostra attenzione. In fondo ogni persona è una novità per loro e, se l’estraneo non si rivela straordinariamente noioso, sono sempre ben contenti di fare nuove conoscenze.
Ci sono eccezioni, naturalmente. Rientrano nelle patologie però. O per meglio dire, un bambino che ha una così straordinaria paura da fuggire a gambe levate di fronte ad un estraneo è un bambino che ha dei problemi. Quali fossero era impossibile dirlo, ma quel pensiero mi angustiava, riempiendomi la mente di ogni più funesta ipotesi.
Quasi a voler cacciare i miei oscuri pensieri, la bambina ricomparve sul limitare del bosco, rimanendo immobile a fissarmi. Alzai la mano per salutarla e lei esplose in un sorriso ricambiando il saluto. Quindi corse via saltellando e ridendo.
Quell’incontro, se spazzò via le mie preoccupazioni, mi mise addosso una strana inquietudine. Nella voce della bambina avevo udito uno strano tono. Non so quanti l’avrebbero notato. Io stesso, prima di insediarmi sulla seconda isola, probabilmente non ci avrei fatto caso.
Era come un’eco antica, uno scampanellio argentino, un suono musicale che non pareva prodotto da gola umana. Un’eco che avevo sentito alle volte sostando sul limitare delle più profonde caverne della mia isola, laddove inizia quel labirinto sotterraneo in cui si dice dimorino alcune delle creature del Piccolo Popolo. Un posto troppo pericoloso, mi ha avvertito Cornelia, per avventurarmici senza guida. Un posto, tuttavia, che mi riprometto di esplorare, quando e se ne avrò la possibilità.
Quella risata argentina, che andava scomparendo nel folto del bosco, mi ricordava quei suoni e mi metteva di fronte alla possibilità che il racconto della Dama del Lago non fosse affatto una storia di fantasia.

Parte 1 scritta da Alfa
Parte 2
scritta da Alfa
Parte 3 scritta da la Dama del Lago
Parte 4 scritta da la Dama del Lago
Parte 5
scritta da Alfa

4 commenti:

  1. Una che fa torte così buone non può mentire ..... non del tutto ..... miaooooo

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  2. Ma sai mia cara, Alfa è sempre così sospettoso... io non me ne curo, in fondo San Tommaso ha dovuto metterci il dito no?

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  3. Caro Alfa,
    quando alla Dama, secondo me si tratta effettivamente di Elizabeth Montgomery: dopo aver girato l'ottava stagione di "Vita da Strega" incontrò un severo ma fascinoso avventista del settimo giorno che la indusse a pentirsi del suo stile da figlia dei fiori della porta accanto: così si convertì, si ammantò di vesti più austere, ecologiche e anallergiche e assunse le spoglie inequivocabili di una straordinaria narratrice.
    E la bambina altri non è che Tabitha, perbacco!!! Bloccata nella crescita a causa di una magia che la madre, ormai avventista, si è rifiutata di correggere, nutre una vera e propria fissazione per lo stile Seventies, che deve tuttavia coltivare in segreto, nei boschi, altrimenti la Dama Liz si irrita moltissimo e prende a recitarle gragnuole di versetti del Pentateuco.
    Una recente e non trascurabile soddisfazione Taby l'ha raccolta ottenendo l'incarico di costumista per "Gli abbracci spezzati" di Almodóvar; naturalmente senza dir nulla alla mamma, sempre per via del Pentateuco.

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  4. I racconti di mistero di Alfa e Dama del Lago sono meravigliosi, ma anche i commenti di Malikà che spezzano l'atmosfera sono fantastici!!!

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