domenica 15 gennaio 2017

Svelato il mistero del mostro del Loch Ness?



Sui giornali corre voce che un fotografo dilettante di 58 anni, Ian Bremner, avrebbe fotografato il celeberrimo mostro di Loch Ness, il più famoso di tutti i mostri di lago. Il fatto che Bremner lavori in una fabbrica di whisky potrebbe far sorgere facili ironie, se non fosse che in questo caso abbiamo la prova regina. Una foto, piuttosto nitida, del "mostro" sinuosamente guizzante tra le onde. 

Non la statica figura immortalata nella celeberrima foto del 1934, scattata da Robert Kenneth Wilson, che finì sulle pagine dei giornali dell'epoca, contribuendo ad alimentare la leggenda del "mostro del Loch Ness". E attirando frotte di turisti, studiosi di criptozoologia e pazzi di vario genere. 

Tra questi il più tenebroso fu certamente l'occultista e negromante Aleister Crowley che visse in una grande villa sul lago, chiamata Boleskine House. La storia di questa abitazione sconfina in una leggenda in cui è difficile distinguere tra verità e fantasia. Si dice che vicino ad essa sorgesse un tempo una chiesa, bruciata con i fedeli che si erano radunati in preghiera.

Abbandonata da Crowley, con tutti i suoi misteri e le voci sui terribili misfatti che vi si sarebbero svolti, la casa restò a lungo disabitata, fino a quando fu acquistata nel 1970 da Jimmy Page, chitarrista dei Led Zeppelin. Dieci anni dopo però, a seguito di una serie di sciagure che avevano colpito la band, egli si convinse a venderla.

Ma torniamo al mostro, che secondo la leggenda era già attivo ai tempi di San Colombano, nel sesto secolo dell'era cristiana. A quei tempi, correva l'anno 566, una bestia strisciante uscì dall'acqua e uccise un uomo, prima di essere cacciata dalle preghiere del santo.
Dopo decenni di "caccia" a Nessie, come viene affettuosamente chiamato il mostro, ecco finalmente che la foto di Bremner ci restituisce un'immagine chiara dell'oggetto.

È infatti ormai dimostrato che la "foto del chirurgo", scattata da Robert Kenneth Wilson nel 1934 fu un falso, realizzato montando una sagoma su un minisommergibile. 

In quella di Bremner, scattata pochi giorni fa, si vede invece chiaramente la testa dell'animale, dalla forma che ricorda la testa di un cane, che corrisponde a quello di... una foca comune. Seguita da altri due simili che saltano tra le onde, sollevando molti spruzzi. Non posso proporvi l'immagine, non disponendo delle autorizzazioni, ma potete facilmente vederla in questo articolo.

L'andamento apparentemente sinuoso del nuoto e l'improvvisa sparizione sott'acqua potrebbe essere alla base di alcuni degli avvistamenti succedutisi negli anni.

A questo punto viene da chiedersi se anche il famoso "mostro" di San Colombano non fosse in realtà una foca grigia, animale più grande della foca comune e molto diffuso sulle coste del Mare del Nord. Questi animali, grandi come un lottatore di sumo, nascondono infatti dietro gli occhioni dolci un animo da spietati serial killer. Per lungo tempo si è creduto che la loro dieta si limitasse ai pesci, mentre recenti osservazioni hanno dimostrato che praticano il cannibalismomentre analisi condotte con il DNA le hanno smascherate come uno dei principali killer di delfini "per puro divertimento".

Attaccare la preda sulla terraferma, trascinandola in acqua per finirla è peraltro una delle tecniche di caccia delle foche. Recentemente, nei mari antartici, si è avuto un attacco, purtroppo mortale, da parte di una foca leopardo (specie peraltro assente nel Mare del Nord) ai danni di una giovane biologa inglese.

Dobbiamo quindi considerare risolto il caso del "mostro del Loch Ness"? Lasciamo agli scienziati il compito di dire una parola definitiva sull'argomento. Nel frattempo torniamo ad occuparci dei mostri del nostro lago d'Orta.

Abbiamo, infatti, anche noi un santo, Giulio di Egina, che attorno all'anno 390 (quindi quasi due secoli prima di San Columba) allontanava terribili mostri in forma di drago dall'isolotto al centro del lago, per confinarli, senza ucciderli, in una parte scoscesa e inaccessibile della costa...

2 commenti:

  1. No, non mi convinci della pericolosità delle foche scozzesi, tra le creature più paciose che io abbia mai visto. Potranno anche essere state scambiate per mostri, ma da lì ad esserlo... E nostri draghi teniamoceli con le scaglie!

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    1. Anche Barbablù aveva un aspetto pacioso, eppure... ;)

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"Di un fatto del genere fui testimone oculare io stesso".

Ludovico Maria Sinistrari di Ameno.